I Centri di Documentazione europea sono stati istituiti dalla Commissione Europea, presso le università e altri istituti di insegnamento superiore a livello comunitario. Fanno parte della rete dei centri informativi promossi dalla Direzione Generale "Stampa e Comunicazione" della Commissione Europea (DG Press). Sono resi operanti da una convenzione che deve essere, necessariamente, stipulata tra il responsabile della scuola superiore, nel nostro caso il Rettore, ed i delegati della Commissione europea, con la quale vengono stabiliti i diritti ed i doveri tra le due parti contraenti.
In ogni CDE è possibile consultare, gratuitamente, quasi tutta la documentazione prodotta dalle istituzioni europee, su supporto cartaceo (liberamente consultabile, in modalità self-service, a scaffale aperto) o elettronico. L'accesso non è riservato solo al mondo accademico (studenti e docenti), ma deve essere consentito anche a quello che viene definito "grande pubblico", in pratica, ad ogni persona che ne fa richiesta.
Lo scopo principale rimane quello di aiutare le università e gli enti di ricerca a promuovere e sviluppare l'insegnamento e la ricerca sul processo di integrazione europea. Per il raggiungimento di tali finalità, i CDE devono avere una organizzazione sufficiente per provvedere alla diffusione del materiale pubblicistico prodotto dalle istituzioni europee, ma soprattutto per far conoscere al grande pubblico le principali politiche dell'Unione europea.
Il CDE fa parte di una rete costituita da 600 centri in tutto il mondo, di cui 400 negli Stati membri e 50 in Italia.
Attualmente, i CDE italiani, compreso il nostro, appartengono ad una rete diretta da un coordinatore nazionale, che dispone di una propria lista di discussione (CDE-IT), aperta nel 1999.