Il Professore Giorgio Gagliani è scomparso il 27 gennaio 2004 a Zurigo.
Giorgio
Gagliani è stato allievo di Federico Caffè, ha studiato a Roma e Chicago, ha visitato le
Università di Oxford, Berkeley e Texas (Austin). Attualmente, era professore ordinario di
Macroeconomia presso lUniversità di Cassino.
E
stato tra i fondatori dellUniversità della Calabria, dove è stato professore di
Economia del lavoro dal 1972 al 1993.
Studioso
attento dei temi relativi al lavoro, i suoi interessi di ricerca spaziavano in vari campi
quali la distribuzione del reddito, la disoccupazione, i differenziali salariali, i
sentieri di sviluppo, la struttura dell'occupazione e le classi sociali.
Ha pubblicato sullEuropean
Economic Review, sullAmerican Journal of Sociology, sullEuropean Sociological
Review, su Politica Economica, Note Economiche e Ricerche Economiche.
Il volume che gli è valso
lordinariato, nel 1979, è incentrato su La distribuzione funzionale del
reddito e lo sviluppo economico. Nel 1981,
sullAmerican Journal of Sociology, pubblica larticolo How many working
classes?. Uno degli ultimi articoli, dal titolo Nota su cause e
prospettive di unanomalia italiana: loccupazione indipendente, è stato
pubblicato sulla rivista Studi e Note di Economia.
Oltre che
ricercatore rigoroso è stato un esempio di vita. Aveva una personalità molto forte.
Sottoponeva gli studenti, i giovani ricercatori, i colleghi ad una educazione permanente
urticante, fastidiosa per alcuni, per altri un pungolo a fare meglio il
proprio lavoro di studente o ricercatore. Odiava la genericità e lapprossimazione.
Se un modello non passava il test della verifica empirica occorreva ritornare sulla base
teorica ed econometrica. Nel 1985, in occasione di una visita del Premio Nobel in
Economia, professor Franco Modigliani, decise di raccogliere in un piccolo volume le
ricerche in corso di economia, statistica e storia economica. Lesse i contributi dei
colleghi, dal primo allultimo, per verificare i possibili errori metodologici ed
ortografici (era terrorizzato da quelli derivanti dallapprossimazione scientifica e
lessicale). Ricontrollò più volte il tutto su un Commodore 64.
La sua
dedizione alla vita universitaria è stata completa, come aveva appreso dal suo maestro
Federico Caffè. Non ha mai svolto unattività di tipo professionale
extra-università. Il tempo lo investiva per migliorare la didattica, la ricerca e
listituzione per la quale lavorava. Daltronde, come tutti i padri fondatori
dellUniversità, era venuto in Calabria perché voleva contribuire a costruire un
campus di tipo anglosassone. Ha sempre abitato alle Maisonnettes del Centro residenziale,
e gli alberi appena piantati sono cresciuti insieme a lui. Era bello vedere studenti e
colleghi che andavano a prendere il the nel suo appartamento, superando barriere di libri,
bollitori di acqua e confetture di arance Tiptree Fine Cut. Tra i suoi
laureati si ricordano Gino Scalese, Elisabetta Tosto, Domenico Samà, Giuseppe Leo,
Leonardo Bilotta, Patrizia Ordine, Settimio Stigliano, Maria De Vincenzo, Annunziata
Arturo, Loredana Treponti e Francesco Gimigliano.
Accettava
con riluttanza di ricoprire cariche istituzionali, quando vi era chiamato dai colleghi.
Ogni volta, però, lasciava il segno della sua presenza. Aveva studiato e fatto ricerca
presso le migliori università americane (Chicago, Berkeley, Austin) ed inglesi (Oxford,
il Wolfson College su tutto), sapeva quindi cosa significasse una istituzione di ricerca.
DellUniversità di Oxford ammirava il Department of Economics and Statistics e la
sua biblioteca. Pensò che fosse possibile estendere quellesperienza
allUniversità della Calabria. La strada era quella di mantenere alto il profilo
della didattica e della ricerca.
E
stato Direttore del Dipartimento di Economia Politica dellUniversità della Calabria
dal 1983 al 1984. Sollecitò, professori, ricercatori e personale non docente ad un
maggiore impegno nella ricerca, nella didattica e nellamministrazione. E stato
Preside della Facoltà di Scienze Economiche e Sociali dal 1983 al 1988. Adottò uno stile
di presidenza che a molti dette fastidio. Per alcuni insegnare allUnical era un
lavoro di professore fuori sede. Per Gagliani, in continuità con la visione di Federico
Caffé, quella del professore universitario era una missione educativa. Chiese il rispetto
dei quattro giorni alla settimana di presenza in sede dei colleghi e il lavoro assiduo e
costante degli amministrativi. Riuscì a dare una definizione giuridica alla biblioteca,
nata nel 1981 su base volontaria dei tre Dipartimenti afferenti alla Facoltà. Da Preside,
un giorno andò in biblioteca e mise il lucchetto al telefono di servizio. Cera un
eccesso duso, voleva far diminuire le spese telefoniche e aumentare la produttività
dei bibliotecari.
Nel 1985
arrivò il primo dramma. Leconomista Ezio Tarantelli venne assassinato dalle Brigate
rosse. Per Gagliani fu un duro colpo. Tarantelli proveniva dalla sua stessa scuola, si
occupava anche lui di economia del lavoro. Propose che la Biblioteca interdipartimentale
di scienze economiche e sociali fosse intitolata ad Ezio Tarantelli. Nel 1986, il
Consiglio di Facoltà accettò unanime la proposta. Nel 1987 arrivò il secondo dramma con
la scomparsa di Federico Caffè. Fu un duro colpo per tutti gli allievi della scuola
romana. Gagliani si precipitò a Roma per partecipare alle ricerche del maestro, senza
risultato. Pensò che avevano lasciato da solo Federico Caffè al momento dellultima
lezione.
Gagliani è
stato Presidente della Biblioteca Tarantelli dal 1990 al 1993. Anche in questo
caso applica la sua visione oxfordiana: la biblioteca come strumento strategico per la
didattica e la ricerca. Già da Direttore del Dipartimento di Economia Politica aveva
richiesto ed ottenuto un fondo ministeriale di 50.000 Euro che costituì il punto di
partenza per la prima automazione della biblioteca. I segni di quella svolta sono visibili
ancora oggi.
Nel 1993,
per amore della famiglia, decise di lasciare lUniversità della Calabria. Ne fu
molto addolorato. Le colline di Arcavacata erano state sue per ventanni. Sosteneva
che la luce che le circondava al mattino o alla sera fosse incomparabile. Lultima
sua visita alla nostra Università risale al 7 Febbraio 2001, quando con gioia mista a
paura accettò, dopo otto anni di assenza, di tornare per linaugurazione della nuova
sede della biblioteca Tarantelli. Alla cerimonia intervenne il Presidente
della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Gagliani fu molto colpito dalla cerimonia e, in
privato, confessò che quando aveva proposto il nome di Tarantelli, temeva che lo stesse
facendo solo per lemozione del momento e che il nome non avrebbe tenuto con il
tempo. Era contento che ciò non fosse accaduto e che la biblioteca goda oggi di una
propria reputazione, anche per il nome che porta.
Giorgio era
nato a Roma nel 1943. Viveva attualmente tra Cassino, Roma e Zurigo. Sposato con
larcheologa svizzera, Lotti Frascoli, lascia due figli, ladolescente Nicolas e
la piccola Margot. Amava andare in barca a vela.
Davide
Infante
Arcavacata,
lì 28/01/2004 |