Biblioteca E.Tarantelli.

E’ scomparso il Professore Giorgio Gagliani,
Presidente della Biblioteca dal 1990 al 1993


Il Professor Gagliani tra i Proff. Sylos Labini e Ferretti,
il giorno dell'inaugurazione della biblioteca "E. Tarantelli"

Il Professore Giorgio Gagliani è scomparso il 27 gennaio 2004 a Zurigo.

Giorgio Gagliani è stato allievo di Federico Caffè, ha studiato a Roma e Chicago, ha visitato le Università di Oxford, Berkeley e Texas (Austin). Attualmente, era professore ordinario di Macroeconomia presso l’Università di Cassino. 

E’ stato tra i fondatori dell’Università della Calabria, dove è stato professore di Economia del lavoro dal 1972 al 1993.

Studioso attento dei temi relativi al lavoro, i suoi interessi di ricerca spaziavano in vari campi quali la distribuzione del reddito, la disoccupazione, i differenziali salariali, i sentieri di sviluppo, la struttura dell'occupazione e le classi sociali.

Ha pubblicato sull’European Economic Review, sull’American Journal of Sociology, sull’European Sociological Review, su Politica Economica, Note Economiche e Ricerche Economiche.

Il volume che gli è valso l’ordinariato, nel 1979, è incentrato su “La distribuzione funzionale del reddito e lo sviluppo economico”. Nel 1981, sull’American Journal of Sociology, pubblica l’articolo “How many working classes?”. Uno degli ultimi articoli, dal titolo “Nota su cause e prospettive di un’anomalia italiana: l’occupazione indipendente”, è stato pubblicato sulla rivista Studi e Note di Economia.

Oltre che ricercatore rigoroso è stato un esempio di vita. Aveva una personalità molto forte. Sottoponeva gli studenti, i giovani ricercatori, i colleghi ad una educazione permanente “urticante”, fastidiosa per alcuni, per altri un pungolo a fare meglio il proprio lavoro di studente o ricercatore. Odiava la genericità e l’approssimazione. Se un modello non passava il test della verifica empirica occorreva ritornare sulla base teorica ed econometrica. Nel 1985, in occasione di una visita del Premio Nobel in Economia, professor Franco Modigliani, decise di raccogliere in un piccolo volume le ricerche in corso di economia, statistica e storia economica. Lesse i contributi dei colleghi, dal primo all’ultimo, per verificare i possibili errori metodologici ed ortografici (era terrorizzato da quelli derivanti dall’approssimazione scientifica e lessicale). Ricontrollò più volte il tutto su un Commodore 64.

La sua dedizione alla vita universitaria è stata completa, come aveva appreso dal suo maestro Federico Caffè. Non ha mai svolto un’attività di tipo professionale extra-università. Il tempo lo investiva per migliorare la didattica, la ricerca e l’istituzione per la quale lavorava. D’altronde, come tutti i padri fondatori dell’Università, era venuto in Calabria perché voleva contribuire a costruire un campus di tipo anglosassone. Ha sempre abitato alle Maisonnettes del Centro residenziale, e gli alberi appena piantati sono cresciuti insieme a lui. Era bello vedere studenti e colleghi che andavano a prendere il the nel suo appartamento, superando barriere di libri, bollitori di acqua e confetture di arance “Tiptree Fine Cut”. Tra i suoi laureati si ricordano Gino Scalese, Elisabetta Tosto, Domenico Samà, Giuseppe Leo, Leonardo Bilotta, Patrizia Ordine, Settimio Stigliano, Maria De Vincenzo, Annunziata Arturo, Loredana Treponti e Francesco Gimigliano.

Accettava con riluttanza di ricoprire cariche istituzionali, quando vi era chiamato dai colleghi. Ogni volta, però, lasciava il segno della sua presenza. Aveva studiato e fatto ricerca presso le migliori università americane (Chicago, Berkeley, Austin) ed inglesi (Oxford, il Wolfson College su tutto), sapeva quindi cosa significasse una istituzione di ricerca. Dell’Università di Oxford ammirava il Department of Economics and Statistics e la sua biblioteca. Pensò che fosse possibile estendere quell’esperienza all’Università della Calabria. La strada era quella di mantenere alto il profilo della didattica e della ricerca.

E’ stato Direttore del Dipartimento di Economia Politica dell’Università della Calabria dal 1983 al 1984. Sollecitò, professori, ricercatori e personale non docente ad un maggiore impegno nella ricerca, nella didattica e nell’amministrazione. E’ stato Preside della Facoltà di Scienze Economiche e Sociali dal 1983 al 1988. Adottò uno stile di presidenza che a molti dette fastidio. Per alcuni insegnare all’Unical era un lavoro di professore fuori sede. Per Gagliani, in continuità con la visione di Federico Caffé, quella del professore universitario era una missione educativa. Chiese il rispetto dei quattro giorni alla settimana di presenza in sede dei colleghi e il lavoro assiduo e costante degli amministrativi. Riuscì a dare una definizione giuridica alla biblioteca, nata nel 1981 su base volontaria dei tre Dipartimenti afferenti alla Facoltà. Da Preside, un giorno andò in biblioteca e mise il lucchetto al telefono di servizio. C’era un eccesso d’uso, voleva far diminuire le spese telefoniche e aumentare la produttività dei bibliotecari.

Nel 1985 arrivò il primo dramma. L’economista Ezio Tarantelli venne assassinato dalle Brigate rosse. Per Gagliani fu un duro colpo. Tarantelli proveniva dalla sua stessa scuola, si occupava anche lui di economia del lavoro. Propose che la Biblioteca interdipartimentale di scienze economiche e sociali fosse intitolata ad Ezio Tarantelli. Nel 1986, il Consiglio di Facoltà accettò unanime la proposta. Nel 1987 arrivò il secondo dramma con la scomparsa di Federico Caffè. Fu un duro colpo per tutti gli allievi della scuola romana. Gagliani si precipitò a Roma per partecipare alle ricerche del maestro, senza risultato. Pensò che avevano lasciato da solo Federico Caffè al momento dell’ultima lezione.

Gagliani è stato Presidente della Biblioteca “Tarantelli” dal 1990 al 1993. Anche in questo caso applica la sua visione oxfordiana: la biblioteca come strumento strategico per la didattica e la ricerca. Già da Direttore del Dipartimento di Economia Politica aveva richiesto ed ottenuto un fondo ministeriale di 50.000 Euro che costituì il punto di partenza per la prima automazione della biblioteca. I segni di quella svolta sono visibili ancora oggi.

Nel 1993, per amore della famiglia, decise di lasciare l’Università della Calabria. Ne fu molto addolorato. Le colline di Arcavacata erano state sue per vent’anni. Sosteneva che la luce che le circondava al mattino o alla sera fosse incomparabile. L’ultima sua visita alla nostra Università risale al 7 Febbraio 2001, quando con gioia mista a paura accettò, dopo otto anni di assenza, di tornare per l’inaugurazione della nuova sede della biblioteca “Tarantelli”. Alla cerimonia intervenne il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Gagliani fu molto colpito dalla cerimonia e, in privato, confessò che quando aveva proposto il nome di Tarantelli, temeva che lo stesse facendo solo per l’emozione del momento e che il nome non avrebbe tenuto con il tempo. Era contento che ciò non fosse accaduto e che la biblioteca goda oggi di una propria reputazione, anche per il nome che porta.

Giorgio era nato a Roma nel 1943. Viveva attualmente tra Cassino, Roma e Zurigo. Sposato con l’archeologa svizzera, Lotti Frascoli, lascia due figli, l’adolescente Nicolas e la piccola Margot. Amava andare in barca a vela.

Davide Infante

Arcavacata, lì 28/01/2004

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